“Pace a voi!”: la messa della Seconda Domenica di Pasqua

Pace a voi!” è il saluto che Gesù risorto, per tre volte, fa risuonare quest’oggi. Un saluto che è seguito da tre doni.

Anzitutto le piaghe della croce e della crocifissione: “La pace non la raggiungiamo se non passiamo attraverso il mistero della croce”, ha detto don Antonio, “e la risurrezione non cancella la croce. Le nostre piaghe non sono segno della lontananza di Dio, ma anzi quelle piaghe sono la finestra attraverso cui Dio guarda continuamente alla nostra umanità”. “Guarda questa nostra umanità ferita!” l’esortazione di don Antonio.

Il dono dello Spirito Santo, poi: una “Pentecoste di risurrezione”, spirito di misericordia. “La comunità cristiana viene resa luogo di riconciliazione. La pace ha a che fare con la capacità del perdono. Non c’è pace senza perdono”, ha proseguito don Antonio.

Infine, il saluto rivolto direttamente a Tommaso: “Chiamato Dìdimo, gemello, perché sei gemello di ciascuno di noi in questo momento, in cui la nostra fede è messa alla prova. Gesù ci fa toccare le sue piaghe perché non c’è risurrezione senza condivisione della miseria più grande. Cristo l’ha condivisa in maniera unica. La nostra fede passa dunque attraverso la croce, e dalla croce alla risurrezione“.

Un invito poi ci viene dall’evangelista Giovanni: “Credere, per avere salvezza. Non essere increduli, ma credenti“.


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