La viva fede del Tegazzo

Nonostante il passare degli anni ed i rimaneggiamenti al programma, con gran parte dei festeggiamenti ridotti, la sagra del Tegazzo sa ancora attrarre gente e fedeli della Madonna del Rosario, cui è dedicato l’antico capitello che sorge nel rione.

Domenica, a mezzogiorno, un piccolo gruppo di fedeli si è radunato ai piedi dell’edicola (cui per l’occasione è stata tolta la grata e la statua è stata addobbata e illuminata a festa, con un rosario illuminato che si usa una sola volta all’anno) per la preghiera della supplica. A guidare il rito è stato padre Pierluigi Svaldi, padre guardiano del convento dei frati di Pergine.

Nel corso del pomeriggio, grazie alla disponibilità di un abitante del rione che ha aperto il suo garage, si è tenuta una piccola festa con musica, straboi e dolci vari preparati dagli abitanti del luogo.

Alla sera infine il momento più atteso, con la messa celebrata dal parroco, don Antonio Brugnara, e solennizzata dai canti del coro Santa Maria, che da sempre partecipa al rito: circa 150 persone hanno affollato il piccolo spiazzo per prendere parte alla celebrazione.

Don Antonio, nell’omelia, ha ricordato il valore dell’affidamento alla Vergine del Rosario: un aiuto indispensabile per il mondo d’oggi e per la situazione della Chiesa, delle famiglie, della società in genere.

La festa è poi proseguita nuovamente con gli straboi e i dolci: un modo per riunire vecchi legami, scambiare due parole fra vicini e ritrovare anche quanti sono originari del rione e per vari motivi se ne sono allontanati. Un legame, tuttavia, che rimane nel cuore e si esplicita una volta all’anno, in occasione della sagra.