“Dritti alla pace”: è così che tanti perginesi, di ogni età, ma soprattutto tanti bambini e ragazzi, hanno voluto ieri pomeriggio incamminarsi per le vie della città per prendere parte alla Marcia della Pace. Una iniziativa nuova per Pergine, proposta dal Tavolo per la Pace del Comune e ASIF Chimelli e che coinvolge innanzitutto le scuole di ogni ordine e grado, e poi associazioni come il Centro Astalli, Iniziative Educative, Noi Oratori Pergine, APPM onlus e il Circolo Comunale Pensionati Anziani.
Una marcia con varie tappe “legate” fra loro da un lungo e simbolico filo rosso: un modo per rimarcare, se ancora ce ne fosse il bisogno, anche agli occhi oltre che al cuore che la pace non “si fa” camminando per un’ora una sera di ottobre, ma è una cosa che deve sempre essere presente in una comunità. È anche questo il senso della marcia, che è andata a sostituire i tradizionali momenti primaverili dedicati principalmente alle scuole, dove la partecipazione era sì massiccia, ma di bambini e ragazzi, e non coinvolgeva pienamente tutte le altre persone, la comunità perginese, cui anche era indirizzato il progetto.
Questo obiettivo, ieri, è stato finalmente raggiunto: la comunità ha risposto, per la soddisfazione degli organizzatori, e la marcia è risultata davvero un momento intenso per quanti vi hanno preso parte. Oltre quattrocento persone, aumentate via via lungo il percorso, hanno preso parte al cammino, perginesi doc e perginesi acquisiti, da varie regioni del mondo. Oltre al sindaco, rappresentanti d’arma (il comandante della Polizia Locale e dei vigili del fuoco volontari, il luogotenente dei carabinieri) e delle associazioni di volontariato, era presente anche Agitu, la pastora Etiope trapiantata in Valle dei Mocheni, e i Trampolieri dell’arcobaleno con richiami al rispetto dei diritti umani.
Niente di pesante, niente di retorico: semplicemente un modo per dimostrare come, anche con poco, la pace sia possibile. Una pace che può e deve iniziare dal basso: nei rapporti familiari, di vicinato, di lavoro, di amicizia, di comunità.
Piazza San Francesco, centro anziani, oratorio, piazze: in tutti questi luoghi ieri si è cantato, ballato, riflettuto, parlato di pace e accoglienza.
In particolare, i ragazzi che hanno preso parte alla marcia Perugia-Assisi ad inizio mese hanno letto, in piazza della Pieve, alcune frasi, degli inviti che ognuno, nella sua vita, può mettere in pratica.
In piazza Fruet i volontari del Centro Astalli hanno illustrato il loro operato di pace insieme ai migranti, sfuggiti dalla guerra in cerca di pace.
La conclusione per tutti, all’insegna della fraternità, negli spazi del Tegazzo: la Marcia per la Pace, a detta di tutti, sarà da ripetere anche l’anno prossimo.