Il grazie a padre Marco Demattè e don Dario Sittoni

Domenica è stata una di quelle domeniche da cerchiare di rosso sul calendario, perché si può dire abbia segnato una sorta di spartiacque per le parrocchie del perginese: con il prossimo fine settimana infatti (in particolare con le feste di Ognissanti e dei Defunti dell’1 e 2 novembre) entra in vigore il nuovo schema di orari delle messe, pensato proprio per decongestionare un apparato diventato ormai ingestibile perché ora i sacerdoti rimasti per 11 parrocchie del perginese, affidate tutte a don Antonio Brugnara, sono solo 3 (oltre al parroco, don Paolo Vigolani e don Tiziano Telch, che collabora nei fine settimana).

Ieri però si è chiuso un capitolo per diverse parrocchie: Canale, in unione con San Vito e Santa Caterina, ha salutato padre Marco Demattè, che con la comunità dei giuseppini si sta trasferendo all’oratorio di Lavis; Canezza ha salutato don Dario Sittoni, dando contemporaneamente il benvenuto a don Antonio Brugnara, che diventa amministratore parrocchiale.

Festa di gran spolvero a Canale, paese scelto per la maggior capienza della chiesa e per la disponibilità di accogliere tutti. Padre Marco Demattè, 68 anni, giuseppino, era a Canale dal 2014: qui ha proseguito il lavoro già tracciato dal sacerdote che lo ha preceduto, don Christian Moltrer, per creare sempre maggior comunione e sinergia con le vicine parrocchie di San Vito e Santa Caterina. Alla messa le tre comunità si sono strette attorno al sacerdote che le ha accompagnate in questi ultimi anni: presente anche il sindaco Roberto Oss Emer e la vice Daniela Casagrande. Una messa animata dai cori uniti e caratterizzata, ovviamente, anche da tristezza e nostalgia per un passaggio che in fin dei conti è sempre difficile per una comunità.

Al termine è stato rivolto un saluto a padre Marco a nome delle tre parrocchie da parte di Giorgio Bernardi: “È questa per noi una prova della fede, perché se vogliamo ancora un sacerdote per parrocchia come gli anni passati dobbiamo incominciare a piegare le ginocchia e pregare. Dobbiamo metterci in gioco, indossare gli scarponi per un cammino più impegnativo, mettendo a disposizione quello che già abbiamo”.

Poi, nella vicina palestra scolastica, è stato servito il pranzo per oltre 300 persone, preparato dagli alpini di San Vito e servito dai giovani animatori delle tre parrocchie. A padre Marco è stato regalato un quadro.

A Canezza, sempre ieri mattina, la comunità ha salutato don Dario Sittoni, 80 anni, parroco dal 1995 del paese e dal 2007 a Serso, dove mantiene tutt’ora quest’incarico. Anche in questo caso, chiesa affollatissima, corale al completo per una celebrazione sontuosa. Presente anche don Antonio, che assume da ieri il compito di amministratore parrocchiale; è stato proprio don Brugnara ad introdurre i ringraziamenti a don Dario, per un’opera durata ben 24 anni, di fondamentale importanza per Canezza, comunità che ora si ritrova buttata nella centrifuga dei cambiamenti.

Don Dario è stato molto apprezzato per le sue doti di umanità e cultura (è stato a lungo professore all’Arcivescovile), oltre che per la sottile ironia.

A porgere il saluto del paese al “seminatore” e “pastore” è stato il rappresentante del consiglio pastorale, Paolo Carlin: “Ti abbiamo accolto dandoti del “lei”, ora dopo un percorso di più di 8.500 giorni ci permettiamo di salutarti con un “ciao” carissimo amico. In questo lunghissimo filo scorre amicizia”.

Come regalo, i parrocchiani e l’associazione Canezza.it hanno voluto consegnare a don Dario il necessario per l’adozione a distanza per diversi anni di Nadasha, bimba ugandese di 4 anni. Un segno tangibile di umanità.