“Si sperimenta la delusione, l’amarezza. Oggi quel “andrà tutto bene” lo diremmo con meno forza di tre mesi fa”: è una domenica, quella dei discepoli di Emmaus, a metà fra lo scoramento e la speranza.
Una domenica, lo si è ricordato all’inizio della celebrazione nella chiesa di San Carlo, avvenuta a porte chiuse e in diretta streaming, nella quale in particolare i bambini di Canale, San Vito e Santa Caterina avrebbero ricevuto la prima comunione.
“La delusione -ha ricordato don Paolo nell’omelia- è un sentimento che può colpire anche la nostra fede, il nostro rapporto con Dio. Speravamo che il Signore fosse la soluzione. I discepoli di Emmaus sono in questa stessa situazione, ed è proprio in questo momento che Gesù si fa loro vicino, li ascolta, accoglie la loro frustrazione, i sentimenti che portavano nel loro cuore, si fa loro compagno di viaggio. Sentimenti che possono portare a fare un passo in più, ad iniziare un nuovo cammino. Gesù offre infatti un altro punto di vista: spiega loro le Scritture, li inserisce in un percorso più grande, che coinvolge l’intera storia più grande. E’ questa l’esperienza più grande che hanno fatto, ancor più della notizia della risurrezione, che li fa esclamare l’invito “Resta con noi“. La fede possiamo riassumerla così: è decidere di invitare il Signore a restare con noi, a rimanere nella nostra vita anche quando sembra che non c’entri nulla, anche quando le risposte ai perché non ci sono e non ci bastano, anche quando la nostra fede sembra sgretolarsi sotto i colpi della delusione. Resta con noi Signore perché con te un po’ di paura passa, posso sperare ancora, posso aprire un orizzonte diverso, perché quelle ombre potrebbero tornare. Custodiamo questa preghiera, rivolgiamolo al Signore senza paura”.