“Maria ci è vicina”: il Rosario che apre il mese di maggio mariano, trasmesso da San Carlo. Poi il testimone passa alle famiglie del perginese

E’ stato trasmesso in streaming, lunedì 4 maggio, il primo momento dedicato al mese di maggio mariano che le parrocchie del perginese hanno organizzato su spinta del consiglio pastorale interparrocchiale. Dalla chiesa di San Carlo, don Antonio ha recitato il Santo Rosario (misteri della gioia) che ha dunque aperto la serie di rosari che, per tutto questo mese, verranno trasmessi dalle varie parrocchie che si sono messe a disposizione, in particolare da alcune famiglie, “chiese domestiche” che hanno ritrovato centralità in questo momento di emergenza.

Maria ci è vicina -ha ricordato don Antonio Brugnara introducendo la celebrazione- in ogni momento, soprattutto nelle difficoltà. Ci è stata consegnata da Gesù proprio sulla croce”.

Nel primo mistero, don Antonio ha ricordato in particolare il totale affidamento di Maria alla volontà di Dio: “Dio ha bisogno delle persone, di Maria in particolar modo, che si mette in sua totale disponibilità. Anche a noi Dio chiede la nostra disponibilità, anche noi siamo chiamati a portare il Cristo dentro di noi, a portarlo per le strade del mondo. Chiediamo la grazia di aderire con tutti noi stessi alla promessa di Dio “il Signore è conte”. Affidiamo al Signore tutte le famiglie, in particolare quelle che si stanno formando, perché portino nel cuore questa disponibilità; preghiamo anche per le vocazioni”.

Nel secondo mistero, un ricordo invece per la missione cui tutti siamo chiamati: “Maria si mette in cammino, è il simbolo della Chiesa missionaria. E’ Gesù il dono che porta gioia: la missione non ha bisogno che tutto sia a posto, ma solo della decisione forte e piena di mettersi in cammino. Donaci questa forza e speranza, Signore, nella certezza che sei tu che visiti le persone, noi siamo semplici strumenti”.

Nel terzo mistero il pensiero è corso invece alle mamme: “Il Signore nasce in mezzo a noi, e continua a nascere in estrema povertà e solitudine. Cristo nasce anche oggi nelle nostre strade per condividere con noi la nostra situazione, questa in particolare. Ricordiamo tutte le mamme che hanno avuto un bambino, in particolare quelle che lo hanno avuto in questo periodo difficile. La vita è sempre più grande di ogni difficoltà”.

Nel quarto mistero si sono ricordati in particolare gli anziani: “Queste persone anziane sono bellissime. Soprattutto in questo periodo in cui proprio i nostri anziani sono stati quelli più toccati dalla malattia. Tutti noi abbiamo portato questa sofferenza. Qui emerge la bellezza di questo stato di vita, un ponte tra il passato ed il futuro. Chi ha vissuto tanti anni sa essere paziente. Ma il ponte getta tutte le sue arcate per raggiungere la soglia della sponda che sta davanti, il futuro. Simeone ed Anna sanno annunciare la certezza dell’opera di Gesù. Chiediamo Spirito Santo e salute per i nostri anziani, quella salute della fede perché siano ponte per le nuove generazioni”.

Nel quinto mistero, infine, un ricordo per i più giovani, gli adolescenti: “Maria e Giuseppe sperimentano l’adolescenza di Gesù, sguardo d’infinito e di futuro, che cerca la verità. Affidiamo al Signore Gesù tutti gli adolescenti e le loro famiglie, che spesso fanno fatica a comprendere, ad ascoltare, a scrutare la verità della ricerca dei loro figli. Lo Spirito Santo li aiuti a ritrovare la via del Signore, a cercare quello che veramente vuole Dio, aiuti i genitori a vivere quella pazienza profonda che Maria ha vissuto”.


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