Assemblea forzatamente online, in videoconferenza, per l’associazione Noi Oratori Pergine, mercoledì sera: le restrizioni già vigenti hanno consigliato al direttivo infatti di convocare i soci in questa modalità. “L’auspicio -ha ricordato la presidente Paola Casapiccola- è quella di tornare appena possibile ad un incontro in presenza, ed in sicurezza. Negli ultimi anni abbiamo fatto un sforzo per tenere aperto sempre più l’oratorio, e gli eventi e le iniziative sono stati sempre molto partecipati”.
Ovviamente il 2020, con il lockdown e la pandemia, gli appuntamenti di maggior attrazione (GrEst e campeggio) non si sono svolti, sostituiti da altre attività ridotte, sia per numeri che per possibilità.
La forza “sociale” della Noi Oratori conta (a fine 2019) ben 966 soci, suddivisi in 770 ragazzi e 196 maggiorenni; dal 2007 (anno in cui è stata fondata l’associazione) al 2020 i soci che sono “passati” per l’associazione sono ben 3.240.
Si parla poi di 32.246 ore che nel 2019 i volontari hanno speso a favore delle attività dell’oratorio, fra il GrEst (che da solo occupa quasi un terzo dell’impegno), campo estivo, eventi per il post-cresima a Torino, il campo adolescenti a Roma e così via.
È toccato quindi al consigliere Mattia Diffini illustrare le attività del 2019, fra le quali l’evento “Con le mani in pasta”, una giornata in cui i ragazzi hanno presidiato i supermercati della città per raccogliere beni di prima necessità da devolvere alla Caritas perginese (una raccolta che ha fruttato 40 quintali di merce), o anche la gita sulla neve, che ha contribuito a rinsaldare i rapporti ed i legami e che si intende proporre appena possibile anche in futuro.
“Il 2020 si è presentato a due facce -ha sottolineato Diffini- perché se da un lato siamo riusciti a fare la festa di don Bosco, la giornata degli oratori, il carnevale in piazza, il lockdown ha interrotto tutto. Ma non per questo ci siamo tirati indietro. Fin da subito ci siamo attivati per incontri a distanza, a Pasqua i bambini hanno realizzato tantissimi disegni che poi abbiamo consegnato alla casa di riposo. L’estate poi ci ha permesso di organizzare delle attività a numeri ridotti, mentre l’autunno e l’inverno sono per così dire sospesi, ma con la volontà comunque di tenere vivo l’oratorio”.
La tesoriera Laura Filippi ha illustrato il bilancio economico, che chiude il 2019 con un saldo attivo di 19.463,32 euro: importante la voce delle manutenzioni straordinarie (16.200 euro) per il rifacimento degli intonaci esterni della sala “Giobiz” e della sala giochi, l’acquisto di una tenda per coprire lo spazio esterno della cucina, il ricambio dei fari del campo da calcio.
Il direttivo sta anche predisponendo il progetto educativo dell’oratorio, che si affiancherà allo statuto.
Entusiasta anche il commento del parroco, don Antonio Brugnara: “L’oratorio sta centrando il suo obiettivo -ha ribadito- perché è importantissimo il lavoro che avete fatto e state facendo sui giovani, il futuro. Direi che dopo il Covid l’oratorio avrà una nuova missione, ancor più importante. Dovrà essere infatti luogo del primo annuncio, non più un luogo in cui far confluire i ragazzi dopo la catechesi ma dove i ragazzi stessi imparino che esiste un modo diverso per stare insieme”.