“Il Paradiso non è un dormitorio: è una vita senza affanni, senza preoccupazioni continue, al contrario di quanto accade sulla Terra. Quando noi preghiamo di donare ai nostri defunti l’eterno riposo, chiediamo per loro che siano senza affanno, che la loro vita in Paradiso sia pienissima. L’attività dei Santi è l’attività del Cristo, quella di portare la buona notizia che c’è speranza per questo nostro mondo, che la vita non finisce qui ma c’è vita oltre la morte, il peccato può essere superato, che sognare la pace non è utopia, che lavorare per il perdono è un’attività che possiamo fare. I Santi ci sono vicini per permetterci di camminare nella volontà di Dio”: è uno dei passaggi dell’omelia di don Antonio Brugnara in occasione della Commemorazione dei fedeli defunti, celebrata in chiesa parrocchiale e trasmessa in diretta streaming.
Una commemorazione che cade in un anno particolare, difficile, segnato anche da molti lutti causati dalla pandemia di coronavirus. E proprio la pandemia è stata menzionata nell’omelia, che nella sua seconda ondata oltre a tornare a mietere vittime sta facendo crescere paure e preoccupazioni: “Non aspettiamo il Paradiso, impegniamoci già ora per l’annuncio del Vangelo. In questa seconda ondata della pandemia, la gente si chiude ancora di più con paura: una delle grandi paure, è quella di morire di solitudine. Ma per questa realtà possiamo già impegnarci. E’ una via della carità che possiamo fare, è un dono immenso. Tutti i doni di carità sono doni immensi per i nostri defunti. La vita più bella deve ancora arrivare, sta davanti a noi, come traguardo, dono immenso che Dio fa a coloro che gli vogliono bene”.