Cinque “nodi” da sciogliere, per alimentare la speranza negli uomini e nelle donne di questo tempo segnato dal covid-19: sono le intenzioni che lunedì prossimo, 31 maggio, Papa Francesco affiderà alla Vergine Maria recitando il Rosario nei Giardini vaticani, a conclusione del mese di preghiera per invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività lavorative e sociali.
Copia unica dell’icona originaria conosciuta in tutta la Baviera in occasione di un pellegrinaggio delle diocesi bavaresi ad Augsburg, tenutosi nell’anno 2015, giungerà a Roma accompagnata dal vescovo Bertram Johannes Meier, che ne farà dono a al Pontefice, il quale a sua volta la destinerà secondo le proprie intenzioni.
La scelta è motivata affinché la Madonna interceda per “sciogliere” le sofferenze che hanno vincolato il mondo in questo tempo di crisi sanitaria, ma anche economica, psicologica e di rapporti sociali.
Il primo nodo da sciogliere è quello della relazionalità ferita, della solitudine e dell’indifferenza, divenute in questo tempo più profonde.
Il secondo è dedicato alla disoccupazione, con una particolare attenzione a quella giovanile, femminile, dei padri di famiglia e di chi sta cercando di difendere i propri dipendenti.
Il terzo è rappresentato dal dramma della violenza, in particolare quella scaturita in famiglia, in casa tra le mura domestiche, verso le donne, oppure deflagrata nelle tensioni sociali generate dall’incertezza della crisi.
Il quarto nodo si riferisce al progresso umano, che la ricerca scientifica è chiamata a sostenere, mettendo in comune le scoperte perché possano essere accessibili a tutti, soprattutto ai più deboli e poveri.
Il quinto nodo da sciogliere è quello della pastorale: le Chiese locali, le parrocchie, gli oratori, i centri pastorali e di evangelizzazione possano ritrovare entusiasmo e nuovo slancio in tutta la vita pastorale e i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro.