È stato presentato lunedì 6 settembre, al teatro dell’oratorio Don Bosco di Pergine, il rendiconto economico della parrocchia di Pergine per il 2020 alla presenza del parroco, don Antonio Brugnara, e dei componenti il consiglio parrocchiale per gli affari economici. Se da un lato migliora la situazione finanziaria, con il debito fortemente abbattuto in solo 4 anni, dall’altro è emerso come sia in crescita il bisogno della società, con l’impegno richiesto alla Caritas locale già aumentato nel 2020 e schizzato alle stelle già nei primi mesi del 2021.
L’occasione è servita anche per fare, come tutti gli anni, un po’ di bilancio sociale, con il calcolo stimato delle ore di volontariato e delle giornate prestate: per quanto riguarda la chiesa, si stima qualcosa come 14.435 ore donate dai volontari (in aumento rispetto al 2019), mentre per quanto riguarda l’oratorio, la pandemia ha frenato se non del tutto bloccato le attività, con 7.845 ore prestate (erano 32.247 nel 2019). Praticamente è come se la parrocchia e l’oratorio avessero avuto a disposizione 8 dipendenti a tempo pieno per svolgere questo monte ore di lavoro, frutto invece del volontariato.
Il bilancio 2020, per la prima volta dopo anni, si è chiuso con 16.503,07 euro di disavanzo in positivo: un risultato possibile, è stato spiegato, anche e soprattutto “grazie alla comunità che ha continuato a sostenere la parrocchia, anche durante i mesi della pandemia e del lockdown”, ha ricordato don Antonio, esprimendo un profondo senso di gratitudine verso coloro che (e sono in aumento) ogni mese hanno anche deciso di sostenere la parrocchia con versamenti automatici di alcune decine di euro.
Don Antonio ha quindi parlato di una prova enorme che sta sostenendo la società, in questi mesi, a causa della crisi provocata dalla pandemia: ne è riprova il grande sforzo richiesto alla Caritas. Se l’anno scorso gli aiuti economici erogati sono ammontati a 59.472 euro (frutto di 35.390 euro di buoni spesa e 24.082 euro di aiuti economici), è impressionante l’aiuto messo in campo nel 2021, sostenendo circa 120 nuclei familiari ogni mese, in quanto solo fino a fine agosto il totale degli aiuti erogati ammontava a 102.743 euro (53.825 euro di buoni spesa, 24.627 euro per affitti e spese condominiali, 10.730 euro per bollette, 13.561 euro per spese straordinarie).
“L’introduzione del buono spesa -ha detto don Brugnara- che ha sostituito i pacchi viveri è stato per la Caritas un vero salto di qualità, ma ora progettiamo un ulteriore passo in avanti in quanto con la Comunità di Valle e la Cassa Rurale Alta Valsugana è in fase avanzata un progetto per costituire un emporio solidale, dove le persone in bisogno possano fare acquisti senza denaro ma con una specie di tessera a punti a scalare, erogata dai servizi sociali e altri enti caritativi”.
Per quanto riguarda la situazione economica invece, il debito totale dai 965.709 euro del 2016 è arrivato, a fine 2020, a 613.099 euro (-352.610 euro in quattro anni), composto da 533.974 euro di mutuo (l’importo totale è di 750 mila euro), 18.907 euro di debito sul conto corrente e 60.218 euro di debiti verso altri.
A fine agosto 2021 erano stati pagati altri 28.611,86 euro di rate del mutuo (che ammontava quindi a 507.744,34 euro), con poco più di 14 mila euro di altre rate da pagare entro fine anno e una liquidità in positivo a 8.963,20 euro.