Dalla terra di missione: lettera di suor Marisa Piva

Ciao Carissimi,

per noi la festa dell’Epifania è anticipata alla domenica, quindi mentre voi la festeggiate noi l’abbiamo già vissuta. E qui nella nostra missione ha avuto una colore tutto particolare, come ogni anno abbiamo vissuto: il Natale dei bambini! La chiesa gremita di bambini di tutte le età per celebrare la messa dove loro sono i protagonisti, con la corale, letture, animazione… nell’omelia ho sottolineato la bellezza della solidarietà del pensare agli altri e portare ”l’annuncio bello di un Dio che si fa prossimo” a tutti. Al momento della consacrazione del pane e vino ho invitato tutti i bambini a mettere un mano sul cuore e fare la loro preghiera a Gesù presente li, loro amico, che li avrebbe ascoltati. Le messa è continuata poi con canti e danze. Al termine esco e riconosco tra i migliaia di bambini Serafino, di 6 anni, figlio di una coppia della nostra parrocchia. Era triste e solo, non come al solito arzillo e pimpante. Al che mi sono avvicinato e gli ho chiesto cosa non andasse perché non era con gli altri… E con un grande lacrimone che gli scendeva dalla guancia ha detto ”Non capisco perché anche io non posso prendere Gesù Eucarestia”. Son rimasto senza parole… Cosa avreste risposto voi davanti a un desiderio così limpido e sincero di un bambino che vuole Gesù? Abbiamo parlato e ho cercato di fargli capire che può avere Gesù nel cuore in ogni messa e preparare bene il suo cuoricino a quando poi tra qualche anno lo riceverà. Mi ha abbracciato e ha detto ora ho capito, ora posso fare festa!


Il Natale bambini si conclude sempre con un pranzo offerto a tutti i 1500 e passa bambini, che messi in gruppetti di 10/15 intorno a un piatto mangiano insieme condividendo. Facendo il giro dei vari gruppetti poi mi sono accorto di una cosa che tutti mangiavano il riso lasciando i pezzi di pesce da parte, non capivo, pensavo non fosse buono. Poi mi sono avvicinato a un gruppetto di 9 maschietti dagli occhi vispi, un gruppetto ordinato che lasciava intendere una bella sintonia. Ho chiesto a loro perché avessero lasciato il pesce e mangiato solo il riso e la risposta è stata tale da lasciarmi ancora senza parole: “a messa abbiamo detto che bisogna pensare agli altri, se mangiavamo tutto insieme il rischio è che qualcuno non avesse avuto il pesce, perché erano pochi pezzi, quindi, lo abbiamo messo da parte e diviso poi in parti uguali perché tutti potessero averne un pezzo uguale agli altri”. Ecco mi sono detto il miracolo della condivisione, della fraternità, del Vangelo che siamo chiamati ad annunciare. La mia Epifania è stata la riscoperta bella di un Dio che si fa a Fratello tra fratelli e che nel profondo ogni uomo desidera, come Serafino.

Un abbraccio e Buona Festa missionaria.