Per la Quaresima 2021 (17 febbraio Mercoledì delle Ceneri) anche quest’anno in Diocesi di Trento (Area Testimonianza e impegno sociale – in particolare Centro Missionario – e Area Annuncio), si sono realizzati alcuni sussidi per l’animazione nelle comunità o nei gruppi parrocchiali, che si rendono qui disponibili da scaricare; il sussidio, in particolare, è realizzato in collaborazione con la Diocesi di Bolzano-Bressanone e non a caso firmano l’introduzione entrambi i vescovi Tisi (Tn) e Muser (Bz):
- Manifesto “Quaresima di fraternità”
- Strisce settimanali
- Sussidio per la preghiera quotidiana in famiglia
- il sussidio intero
- le parti del sussidio
La campagna “Un pane per amor di Dio” si ripete ogni Quaresima dal 1962, è stata lanciata dai vescovi del Triveneto in risposta alla coscienza della fame nel mondo. Le offerte raccolte il giovedì santo vengono divise fra tutti i missionari trentini sparsi per il mondo.
Dall’Area Annuncio della Diocesi trentina arriva anche una nuova proposta che valorizza immagini e segni tipici della Quaresima per provare a parlare a tutti.
“La Quaresima -scrivono i vescovi di Trento e Bolzano-Bressanone introducendo il sussidio per la preghiera in famiglia- ma soprattutto questa Quaresima 2021 dovrà rappresentare per tutti un monito: non è consentito passare un colpo di spugna sui troppi respiri soffocati, sulle fatiche infinite dei sanitari, sull’incubo povertà piombato su famiglie e persone sole, sul disorientamento che ha avvolto le nostre comunità cristiane. Piuttosto, ci è chiesto di ripartire da lì per capire – ce lo ricordava Francesco nella solitudine di piazza San Pietro –, come abbiamo potuto illuderci di “essere sani in un mondo malato”. Mentre attendiamo, come la liberazione da una schiavitù, un vaccino sanitario in grado di sconfiggere il virus, chiediamoci se non sia opportuna anche una campagna vaccinale contro l’indifferenza, la mistificazione della realtà, la colpevole dimenticanza. Sarebbe davvero triste se, a dispetto dei buoni propositi fatti nei giorni peggiori del lockdown, lasciassimo tornare tutto come prima, facendo scivolare nel dimenticatoio il fiume di dolore provocato dalla pandemia e dalle sue cause remote. Facendo pure spallucce per quanti, più poveri tra i poveri, un vaccino potranno, almeno per ora, solo immaginarlo”.