Consigli e comitati pastorali con il vescovo Lauro, per uno sguardo oltre i confini

Allargare i confini della comunità, andando al di là dell’ombra del campanile: era questo uno degli input che il vescovo Lauro aveva lanciato alla zona pastorale della Valsugana durante l’assemblea dell’ottobre scorso, svoltasi a Pergine. Una sfida da raccogliere, vista ormai la sempre maggiore vastità sulla quale si estendono comunità affidate, molto spesso, ad un solo sacerdote: un esempio ne è appunto Pergine.

Il futuro chiama, è alle porte. E non è detto che la situazione resti per sempre immutata, anzi.

Per non arrivare “impreparati” a questa svolta che, volenti o nolenti, prima o poi dovrà arrivare, i consigli ed i comitati pastorali delle dieci parrocchie del perginese si sono riuniti insieme già due volte, nei mesi di novembre e dicembre dell’anno scorso, e il prossimo martedì 22 gennaio si ritroveranno ancora, stavolta alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi, che darà la sua personale lettura della situazione attuale.

© Luigi Oss Papot – il vescovo Lauro Tisi con don Antonio Brugnara durante la Festa Patronale di Pergine – 8 settembre 2018

Nei primi incontri, fra lavori in comune ed a gruppi, per area di appartenenza dei singoli consiglieri (liturgia, carità, annuncio, comunione), si è tracciato il primo disegno di quanto esiste ora nella singola specificità di ogni parrocchia: un primo passo per capire cosa potrebbe essere fatto insieme, unendo le comunità.

È emersa, tuttavia, anche l’esigenza comune di alcuni passaggi fondamentali: ossia quella di un necessario cambio di mentalità, dando quindi un diverso approccio alla pastorale che non deve più guardare alla “comunità di confini”, ma alla “comunità di persone”.

Una pastorale che non sia solo una mera organizzazione di eventi, puntando più alla qualità che alla quantità: è stata notata infatti la tendenza che porta la fede ad essere sempre più slegata dalla celebrazione, che va resa un vero incontro di comunità.

La stessa carenza di sacerdoti, e della necessaria revisione delle messe, deve essere vista come una sfida affinché le comunità non si sfaldino ancora di più.

Una sfida “comune” già concretizzatasi con le formazioni per i catechisti, i corsi per i battesimi o quelli per fidanzati, la Caritas: tutti aspetti in cui l’ombra del campanile è già stata superata.